La notte vegliano su di noi, vogliono solo starci vicino.
Cercano in tutte le maniere di abbracciarci, di attirare la nostra attenzione. Noi, invece, non facciamo altro che arrabbiarci appena ci toccano anche solo il mignolino del piede.
Ci stanno male, sono tristi per questo. Piangono e singhiozzano la notte, alcuni arrivano a somatizzare la tristezza con cassetti che si sfondano.
Altri portano la tristezza alle più estreme conseguenze. Iniziano a strapparsi da soli le viti, un comportamento autolesionista, o per meglio dire comòlesionista, che lentamente li porta alla distruzione.
Eppure non sono tanti diversi dai noi, anche loro venerano la prima creatura nata da un falegname. Il comodino salvatore disceso tra i comò per aiutarci a sorregere i pesi e a costudire i nostri sogni, nei loro cassetti.
Dato alla luce da un povero falegname che non aveva nemmeno i calzini da riporvi dentro, al comodino.
La differenza è che il centro del loro culto si trova in Svezia, ma anche loro hanno migliaia di sedi in tutto il mondo.
Detto questo, la prossima volta che uno di loro cercherà un contatto con voi, non arrabbiatevi, anzi, abbracciatelo, coccolatelo, spolveratelo e riordinatelo.
Ve ne sarà grato e lo renderete felice.
forse è meglio che dormi.... e lasci i comodini al loro destino di inutile...perchè giuro che vivo benissimo senza possederne! Ho un comodissimo davanzale accanto al letto che non si offende se non l'abbraccio! @alemecarolo
RispondiEliminaIo non ho un comodino. Non ne ho mai avuto uno, pur avendolo sempre bramato. Disprezzo tutti gli ingrati che non donano amore ai propri comodini, e quindi apprezzo molto la tua apologia.
RispondiElimina(E, dato che ci sono: pure il tuo blog.)
Grazie mille dei complimenti Miryam e ti ringrazia delle belle parole anche il mio comodino.
RispondiEliminaDobbiamo sforzarci di metterci nei loro panni... hem... cassetti.
;)
Mi hanno detto che sono come un comodino... E dopo aver letto la tua apologia mi sa che hanno pure ragione ahahhahaha
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