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5 maggio 2012

Cenere alla cenere

Cenere siamo e cenere torneremo, prima o poi.
Qualcuno prima del tempo, prima del tempo delle mele, nel tempo dei miti e delle leggende, lasciando un'impronta indelebile nei secoli, ricoperti di cenere dura come sassi.
Cenere di vulcano che esplode e poi ricade.
Era un mercoledì, il mercoledì delle ceneri. Delle ceneri che non si posarono nel posa cenere.
Come invece fa Cenerentola che scenera la sigaretta nel posa cenere. Dopo che la passione che bruciava dentro al Principe l'ha incenerita.
Tabagisti di larghe vedute che vedono il mondo intero come posacenere. Barbari che semino mozziconi in giro sperando nascano alberi di Marlboro e Philip Morris.
Barbari che diedero alla cenere quel che era di Cesare.
Cenere, ciò che resta di Roma dopo Nerone. Un grande cielo nero, color nero fumo di Roma. Altro che il fumo di Londra, semplicemente grigio.
Grigio come il fumo che esce dalle bocche di certi ragazzetti. Ragazzeti che sono tutto fumo e niente arrosto. Tanto fumo e niente arrosto, solo cenere. Cenere di pollo, arrosto.
Siamo tutti un po' polli e tutti, dopo il nostro fumo, torneremo cenere.


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