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22 febbraio 2012

Pasticcio di Crema

Aveva chiuso un occhio quel giorno, in ospedale, a causa di una brutta congiuntivite. Lo avrebbe riaperto di lì a poco.
Lungo la via Damasco ricevette l'illuminazione. La ricevette direttamente sulla testa, da un lampione che non aveva visto.
La crostata al lampone appena comprata sbattè anch'essa contro il lampione e si ruppe in due. Era costata un occhio della testa, la stessa testa che adesso faceva male.
Tornò quindi in pasticceria dicendo al pasticcere di aver combinato un pasticcio, ma non alla crema.
Chiese se poteva cambiare la crostata.
D'altronde le due metà poteva venderle separatamente come confezioni speciali, più piccole per i single che non vogliono comunque rinunciare alla dolcezza e al chiedersi: "Chi ha mangiato un pezzo della mia crostata?".
Il pasticcere disse che non era in suo potere una cosa del genere, che doveva parlarne con il capo, il grande pasticcere, il sommo pasticcere, il pasticcione.
Purtroppo però il pasticcione era andato fuori Crema, verso Cremona, per un corso di aggiornamento sulle creme.
Gli chiese, allora, se per quella volta non potesse chiudere un occhio.

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