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20 febbraio 2013

Sarebbe splendido

Assomigliare a lucertole nel sole.
Lucertole Serene, lucertole femmine di nome e di fatto. Serene anche di nome e di fatto.
Lucertole che non escono di casa se non c'è il sole. Non sono serene se non c'è il sole, anche se sono Serene.
Lucertole che non escono di casa sole a meno che non ci sia il sole. Se c'è il sole escono anche se non sono Serene, ma magari Ugo o Aldo.
Magari Ugo e Aldo sono sereni anche se non è tempo da lucertole e non c'è il sole.
O forse no.


3 febbraio 2013

Cool guys don't look at explosions

La ghireria era un posto informale e il suo proprietario era attento alla salute. All'ingresso campeggiava un grande e vistoso cartello con la scritto: "No Smoking".
Era giunta l'ora VII non potevano aspettare l'ora X sarebbe stato troppo tardi. Non se ne parlava di fare queste cose dopo cena.
Erano le 19.00 spaccate. Così come spaccate erano le schiene dei sottoposti di Pistakyos che stavano preparando la ghireria in vista dell'ora di cena.
Erano le 19.00 in punto. Così come puntuali, in punto e di punto in bianco Kia e Legume fecero il loro ingresso nel retrobottega della ghireria. In punta di piedi.
"Finalmente ci incontriamo Legume. Finalmente ci rincontriamo Kia. Iniziavo a chiedermi quando sareste arrivati." esordì Pistakyos.
"Dovrebbe saperlo che io capito sempre a fagiolo..." rispose prontamente Legume.
"Si ne ho sentito parlare... E vedo con sorpresa che ci sei anche tu agente 892424."
Il risultato di questo commento fu una smorfia sulla faccia di Kia e strette forte la mano di Legume. Con grande sorpresa di entrambi. Nessuno dei due si era accorto di essere per mano all'altro e nessuno dei due sapeva come fosse successo.
La stretta di mano scosse Legume che prese in mano, nell'altra mano, la situazione.
"Dimmi Pistakyos, perchè mi vuoi morto?" chiese Legume.
"Come sarebbe a dire? Non è abbastanza chiaro?... Come hai fatto ad arrivare a me senza averlo capito?"
Legume stava quasi per chiedere scusa per non esserci arrivato.
"892424 da quando vai in giro con certi sfigati?" Kia iniziò ancora più rossa di quello che era. Questa volta però non era la tinta dei capelli diversa, ma era rabbia.
"Razza di fagiolo senza vacuolo! È perchè tu sei l'unico che mette i bastoni tra le ruote a me e a i miei ragazzi. Non ti facevo così incapace..."
"Basta!" pensò a voce alta Kia.
Vecchi dissapori e ora queste cose dette a Legume, al suo legume. Era la goccia che fece traboccare il vacuolo.
Kia passò da una taglia 38 ad una taglia 44 magnum. Estrasse il suo giocattolino, una Derringer direttamente dal reggicalze, e lo puntò in faccia a Pistakyos.
Fortunatamente una mano amica la fermò, era la mano di Fortunato.
"Che ci fai qui?" risposerò in coro Legume e Kia.
"Pensavate davvero che vi avrei fatto venire qui da soli?" rispose Fortunato.
"Tu... Tu... Che... Che... " balbetto Pistakyos conscio di come avesse rovinato la vita a Fortunato.
"Ora qui ci penso io. Fate uscire tutti e Andatevene." disse Fortunato a Kia e Legume.
Legume non era dell'idea, ma Kia sapeva riconoscere quando Fortunato faceva sul serio e persuase Legume ad andarsene.
Fortunato prese la sua calibro 9 e sparò, non a Pistakyos ma a delle bombole di scorta presenti nel retrobottega.
Quello che ne seguì fu un'esplosione devastante. Tutta la ghireria crollò sulle teste di Fortunato e Pistakyos.
Fortunato evitò a Kia di macchiarsi di omicidio e relativo sangue. L'uomo giusto al momento giusto.
Pistakyos che aveva rovinato la gioventù e la vita di Fortunato. L'uomo ingiusto nel momento sbagliato.
Ritrovare i corpi tra le macerie non fu facile. La polizia dopo aver sentito le testimonianze di tutti bollò l'accaduto come omicidio-suicidio.
Con la ghireria crollata Legume e Kia decisero di mettere una pietra sopra alla faccenda di Pistakyos. Una pietra in più non avrebbe fatto di certo differenza al corpo di Pistakyos, maceria più maceria meno.


21 gennaio 2013

In fondo è un genio


Presero la linea verde.
Avrebbero dovuto andare fin in fondo, o quasi, fino a Cascina Gobba.
"Gobba? Quale gobba?" disse tra se e se Legume. Peccato che tra se e se ci fosse Kia che fece finta di non sentire la battuta, ma ridacchiò cercando di trattenersi.
Dovevano andare fino nel retrobottega, fino in fondo alla ghireria. Volevano farlo per andare fino in fondo a questa storia. Volevano vedere quanto fosse profonda la tana del bianconiglio.
Legume alla tana del bianconiglio aveva però sempre preferito la tana della coniglietta. Era rimasto ragazzo e gli piaceva giocare con le conigliette, playboy.
In un attimo si ritrovarono scaraventati in fondo al vagone, una frenata improvvisa. Come un'inquisizione spagnola, nessuno se l'aspettava.
Arrivarono a Cascina Gobba, scesero.
Andarono fino in fondo alla banchina e salirono le scale. Fino in fondo.
Chiesero indicazioni ad una signora ricurva sul suo bastone. Una gobba a Cascina Gobba.
Le indicazioni della vecchietta fecero arrivare Kia e Legume alla Ghireria. Ghireria del Ghiro.
Era una ghireria aperta 24 ore su 24 che aveva ben poco del ghiro. Nessuno aveva mai colto la genialità dietro a questa scelta. Nessuno aveva mai colto la genialità dietro alla ghireria. Una genialità criminale, ma pur sempre geniale. Pistakyos era un genio, o almeno così credeva.
Solo un genio avrebbe potuto mettere su un impero criminale come il suo. Lui che era arrivato dalla Grecia aveva trovato lavoro come rappresentante di una ditta di lampadine. Era fottutamente bravo nel suo lavoro, un genio della lampadina.
Tutto questo non gli bastava, voleva di più. Poteva avere di più, era un genio. Il suo primo colpo non esistette mai. Quel geniaccio aveva avuto un'idea, gli si era accesa una lampadina. Fu un'illuminazione.
Aveva capito che per essere il capo non doveva sporcarsi le mani. Quindi organizzò un furto alla stessa azienda per la quale lavorava.
Il suo manipolo di ladruncoli da quattro soldi rubò un carico di lampadine appena fabbricate lasciando la polizia a brancolare nel buio.
Questo fu l'inizio, da qui il suo genio lo fece emergere. Si mise in proprio, lasciò il lavoro di rappresentanza e decise di mettere in piedi una ghireria.e di usarla come copertura.
Kia e Legume entrarono, nessuno gli chiese niente. Tutti sapevano chi erano e nessuno voleva andare fino in fondo e scoprire cosa ci facevano lì. Solo Legume e Kia volevano andare fini in fondo alla faccenda e alla ghirireria.
Kia conosceva la strada.


6 gennaio 2013

Una risposta intelligente a "Qual buon vento?"

I venti erano diciannove.
Uno non era tornado nonostante tutti facessero il tifone per lui.
Non potevano più aspettare, il sole stava già tramontana all'orizzonte.
Il sole era dietro alle montagne e qualcuno era dietro alle montanare sole.
Montanare del Montana che accudiscono montoni.
Sole come le diciannove mogli dei venti. Erano a casa, anche loro sole.
Che sola. Che fregatura.


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